Sogni e Miti – il cinema di Hollywood nel pennello di Nano Campeggi

Il Centro Antinoo – Yourcenar dedica al Maestro fiorentino Silvano “Nano” Campeggi la mostra-evento “Sogni e Miti – Il cinema di Hollywood nel pennello di Nano Campeggi“.

Fino al 21 luglio 2024 l‘esposizione è ospitata presso La Vaccheria negli straordinari spazi del nuovo polo espositivo e culturale di Roma Capitale – IX Municipio Eur.

La mostra comprende circa 90 opere del Maestro, parte delle quali dedicate al cinema ed un settore dedicato al Maestro Giacomo Puccini (Manon Lescaut, Tosca, Lauretta del Gianni Schicchi, Madama Butterfly, ecc.) nel centenario della morte (novembre 1924); la sezione dedicata all’Opera lirica italiana è evocativa del progetto  “Vissi d’Arte … l’opera lirica, gli artisti, la scuola” negli anni che vanno dal 2015 al 2021 (concluso ad Aquileia) con il quale il Centro Antinoo – Yourcenar ha fatto richiesta alla Commissione UNESCO di riconoscere l’Opera lirica italiana quale Patrimonio Immateriale dell’Umanità (ottenuta il 6 dicembre 2023). Il progetto ha coinvolto circa 35 artisti che con le loro opere (pittura, scultura, fotografia) attraverso mostre, convegni, presentazione di libri, ecc. in luoghi prestigiosi hanno dato vita al progetto ed alla compilazione di una istanza di 45 pagine alla Commissione UNESCO; tra questi artisti il Maestro Silvano “Nano” Campeggi ci ha onorato con le sue opere.

Silvano Campeggi ha disegnato cartelloni per il cinema dal 1945 allo sfumare degli anni Sessanta quando la fotografia prese il sopravvento su tratto e pennelli.
È stato uno dei più importanti artisti grafici della storia di Hollywood.
Nel Dopoguerra volò in Usa e disegnò i cartelloni dei più importanti film della storia del cinema: Via col vento, Ben Hur, Casablanca, Singing in the rain, Colazione da Tiffany, Exodus.

Fece innamorare Hollywood, quando le recensioni su internet erano fantascienza ed il successo di un film era in gran parte decretato dalla bellezza del suo cartellone: niente computer ed effetti speciali, solo pennello e colori.
Nano, prima di volare a Hollywood, aveva studiato all’Istituto d’Arte di Porta Romana a Firenze, con Ottone Rosai e Ardengo Soffici.

Da allora fino agli ultimi giorni della sua vita ha continuato con il suo film personale, disegnando e dipingendo quel che gli è parso, eroi compresi.

Il suo ritratto di Salvo D’Acquisto è su un francobollo di Poste italiane.

Non era facile ai suoi tempi combinare l’arte, il disegno e la tentazione di quello che sarebbe diventato il marketing del cinema ma forse inconsapevolmente Nano Campeggi è stato un pioniere anche nel trasformare la creatività dei manifesti in una forma d’arte catturando l’attenzione del pubblico come nessuno mai. Sicuramente chi è andato al cinema tra il ’46 col richiamo del suo primo manifesto, per il film Aquila Nera , e la fine degli anni ’70 lo ha sentito sulla sua pelle, ma ora, a Roma, è il momento di rinnovare l’emozione e se , com’è ovvio, per la buona riuscita di una mostra è determinante anche la scelta dello spazio espositivo la mostra conta sul valore aggiunto di una sede che unisce tradizione e modernità in un luogo nuovo, moderno, che sa però anche di antico, una costruzione agricola nata sulle ceneri di uno storico casale nella zona di Roma EUR Castellaccio, il nuovo spazio culturale La Vaccheria, uno spazio straordinario con una superficie complessiva di quasi 1.800 metri quadri ristrutturato nell’ambito di un programma urbanistico importante sotto il profilo ambientale, naturalistico e archeologico: il Pratone delle Valli e il Parco Volusia.

Michele Amici, Presidente del Centro Antinoo – Yourcenar

manifesto della mostra alla Vaccheria (grafica di Carmine Di Stefano)

Un’avventura clamorosamente immersa nel colore la sua e, con il colore, nel piacere di disegnare e inventare ogni manifesto per stupire e conquistare il pubblico proprio come un regista, lasciando scorrere negli occhi non solo la curiosità ma il piacere di immaginarlo, il film che sarà, senza mai tradire la fiducia del pubblico e le sue aspettative.

Maestria e sincerità, sintesi e arte del ritratto che stupisce a volte per il suo realismo.

Che non sia stato proprio questo il segreto di quel gigante di Nano?

Laura Delli Colli, Presidente giornalisti cinematografici

 

francobollo commemorativo di Silvano Campeggi, Poste italiane 2023

Silvano Campeggi, è stato tra i più importanti artisti grafici nella storia del cinema americano noto con lo pseudonimo Nano. Ma non solo.
Il documentario in cui appare per l’ultima volta in pubblico, dal titolo As Time Goes By – L’uomo che disegnava sogni, diretto da Simone Aleandri, prodotto da Clipper Media e Istituto Luce e premiato alla Festa del cinema di Roma come miglior documentario, ne restituisce il fascino straordinario e il talento artistico eclettico.

Nelle opere in mostra è’ evidente, d’altra parte, la sua poliedricità: dai manifesti di alcuni film mito di Hollywood come “Colazione da Tiffany alle opere dedicate a Puccini una volta rientrato a Firenze.

È dunque con grandissimo entusiasmo che la Vaccheria apre le sue porte ad una nuova eccellenza.

Titti Di Salvo, Presidente Municipio IX Roma Eur

 

Volevo molto bene a Nano e avevo per lui una grande stima sia come uomo sia come artista. È sempre stato riconosciuto e amato da tutti noi fiorentini per la sua genialità, per il suo spirito e per la sua sensibilità umana e Firenze l’ha voluto premiare nel 2000 col Fiorino d’oro, il più alto riconoscimento della città.

Dario Nardella, Sindaco di Firenze

Le mie ricerche mi hanno quindi portata a Bagno a Ripoli, nel cuore della Toscana, in una bella casa con i muri rossi posta su una collina dalla quale si vede la cupola di Santa Maria del Fiore.
È lì che Silvano “Nano” Campeggi e la moglie Elena mi hanno raccontato la loro storia e mi hanno aperto gli occhi su un mondo che per me era ancora poco conosciuto, quello della cartellonistica cinematografica.

Ho sempre ritenuto fondamentale l’importanza delle immagini create per il cinema, oltre che del film vero e proprio, ma era la prima volta che sentivo parole come “fotobuste” e “flani”: mi sono stati svelati un mondo meraviglioso e un procedimento creativo che non immaginavo.

L’artista per l’uscita di ogni film realizzava non solo i manifesti, ma anche le locandine, le fotobuste, i ritratti degli attori e i flani, occupandosi quindi del cartellone vero e proprio e di tutto il corredo pubblicitario che accompagnava un film. Il lavoro iniziava con la visione del film in lingua originale (quando si preparava il lancio non era ancora stato doppiato) nella saletta della casa distributrice: la pellicola si vedeva insieme ai dirigenti della compagnia cinematografica e di solito era presente anche un ufficiale della dogana perché il film non era ancora entrato regolarmente in Italia e qualora si fosse deciso di non importarlo, veniva immediatamente rispedito in America.

Irene Cellamare, autrice tesi magistrale in storia dell’arte contemporanea su Nano

Giungla di asfalto, tempera su carta 80×80 cm, 1946

Ciò che questa incredibile mostra e questo catalogo dimostrano è proprio come un artista italiano quale è Silvano Campeggi abbia definito il modo in cui il pubblico americano immaginava non il cinema in generale, ma soprattutto il cinema americano. Dietro le immagini iconiche del cinema americano, da Gigi a Ben Hur, c’era Nano Campeggi che creò il modo in cui il più americano dei poemi epici che narra la storia di un’America divisa, Via col Vento, sarebbe stato immaginato in tutto il mondo. Ha cambiato il tono e la vivacità del modo in cui il più americano dei musical, West Side Story, che canta le canzoni di un America, immigrata, urbana e multiculturale sarebbe stato ascoltato da un continente all’altro. Ciò che fa questa celebrazione dell’opera di Nano Campeggi è ricordare a tutti noi che le metafore del luogo, dell’identità, della leggenda non sempre sono inventate da chi vive la storia. A volte, come nel caso di Campeggi, artista, fumettista, appassionato di attori, film, musica, magia, le mitologie sono scritte da qualcuno che sa sognare più in grande di noi e che sa catturare in un attimo, mettere insieme in un’unica immagine e con una vivacità di colore e gioia, tutto quello che abbiamo da dire o che ci è stato detto.

Aliza S. Wong, Direttrice della American Academy in Rome

A casa dopo l’uragano, stampa su tela 190×140 cm, 1960

È misterioso il destino che unisce alcune persone durante la loro vita; è un disegno divino al quale bisogna credere.
È per caso e sono passati molti anni che è nata la mia amicizia con Silvano (Nano) quale artista internazionale ed Elena, la sua adorata moglie, una graziosa giovanetta conosciuta in tenera età alla quale disse di crescere in fretta perché l’avrebbe sposata e … mantenne la solenne promessa amandola per tutta la vita. La loro unione è stata anche la loro forza, con la quale hanno regalato al mondo arte e bellezza, non solo … anche un bimbo, ora uomo di nome Giovanbattista/ Gianni, tre magnifici nipoti: Michael, Stephanie, Louise per la gioia e la delizia dei nonni.

Laura Monachesi, Fondatrice del Centro Antinoo – Yourcenar

Puccini e le sue donne, tempera su carta, 2008

L’audio-biografia di Nano Campeggi è di Irene Cellamare, letta da Priscilla Lotti